venerdì 29 giugno 2012

Resoconto festa Anpi di Marzabotto: Rita De Lima

Festa Anpi nazionale di Marzabotto.
La festa è stata fatta  a Marzabotto vicino a Bologna, in un territorio bellissimo  con una storia tragica di  una strage nazifascista che ha distrutto  in un colpo 771 persone ,bambini, donne, ha bruciato il paese, Ha raso al suolo tutto, una strage impunita come lo sono tutte quelle commesse sul nostro territorio:

Inaugurazione in Comune  giov.14 con il Sindaco che rievoca la strage,il Referente  dell'ass.famiglie Luccarini che chiede la verità sulle stragi e la condanna dei colpevoli tedeschi ed italiani, La Giovane dell'Anpi Marche che parla della ricchezza della cultura e dell'approfondimento, dell'impegno politico, della difesa della Costituzione e ,il Presidente ANPI Naz.Smuraglia che ricorda come sia difficile parlare di Festa in un posto dove c'è stata una strage così inumana, in un momento così difficile per  il terremoto ma si è deciso di fare una Festa impegnata, ove ci sia lo spazio per il comfronto e la discussione ,di fare solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dal terremoto, di fare politica, senza i potenti mezzi di Repubblica che a Bologna   fa il suo convegno.

Alla sera spettacolo Articolo femminile parole e musica molto bello , poca gente
Ven. 15 al mattino si dicute di Stagi nazifasciste,discussione importante con una serie di  avvocati, magistrati, resp.ass.famiglie
 gli interrogativi sono tanti,perchè tanti anni di silenzio, perchè tutto è stato occultato, perchè a distanza di 67 anni ancora poche le sentenze, le condanne,perchè ancora nessun risarcimento per le famiglie, i superstiti ?
Perchè nessun accordo con la Germania sul riconoscimento dei colpevoli, perchè l'italia non ha ancora fatto  il punto sulla colpevolezza degli Italiani fascisti?
Anpi nazionale si è impegnato sia come parte civile nei processi, sia nel sollecitare che venissero fatti, sia nel far pubblicare gli atti,sia nel chiedere alla politica di prendere posizione per una  giustizia, anche se tardiva ma riparatrice, sia nel parlare di questo e creare dibattito perchè nulla venga più sottaciuto.

Nel pomeriggio " Paesaggio mediterraneo con veli e vele"Donne e libertà dall'Iran alla Tunisia a cura del coord. naz,Donne ANpi
ben strutturato si è parlato della tanto discussa Primavera araba che ha dato speranza   e che ora rischia di implodere.Quale primavera? Era primavera??? Cosa succede nel mondo arabo per i diritti delle donne?
 Si sono alternate  alcune giovani molto importanti la Blogger per i diritti umani della Siria AYa Homsi che, a  volto scoperto,tiene il rapporto con la sua terra  e racconta quanto avviene.
Racconta l'importanza del far sapere, del mettere in rete perchè non venga nascosta la violenza che viene perpetrata ai danni di civili inermi,racconta di una Siria che da anni terrorizza , racconta di una rivolta fatta dai bambini, che sono stati torturati così le loro madri violentate, .Racconta dell'importanza di non parlare solo dei numeri 15600 vittime ma dare nomi, volti. storie. Parla di una Siria che non ha più un futuro, racconta della sua paura di perdere democrazia anche in Italia.
Farian Sabahi Iraniana giornalista per il sole 24 ore e doc.Universitaria a Torino che specifica che esistono diverse realtà e che non possiamo mettere tutto insieme, ogni paese Arabo è diverso,ha una sua storia, anche le donne hanno storie diverse , libertà e diritti diversi, in molti territori le donne hanno studiato, sono più avanti degli uomini, hanno cultura e la rivendicano,molti paesi ora hanno fatto una inversione, solo la Tunisia ha mantenuto qualche diritto, poi ci sono donne importanti che in paesi poveri come lo Yemen sono riuscite a vincere il nobel per la forza e la determinazione con cui hanno combattuto. La rivolta continua è lunga  e difficile la strada
 Cafassi giornalista italiana parla di una rivoluzione silenziosa che dura da 30 anni, racconta delle lotte al Cairo iniziate da una giovane impiegata che usa i network ed invita tutti  ascendere in piazza a protestare, racconta del 60% di studentesse gran parte laureate all'estero  che non accettano di tornare indietro,la rivoluzione continua è difficile, lenta ma le donne sono determinate.
Errore? non mettersi insieme per lottare con un obiettivo comune( tipico della sinistra) Esorta l'Italia a vigilare , a supportare
Leena Ben Mhenni Blogger Tunisina di 28 anni candidata al premio nobel anche lei lotta da oltre due anni mettendo le notizie sui network per questo è stata minacciata ,racconta la dittatura
Ouejdane Mejri Tunisina racconta di una finta democrazia che ha sempre contraddistinto la tunisia,,la lotta non è stata fatta per il pane ma per la libertà  ed ora c'è bisogno di continuare a lavorare per costruire la democrazia , sarà una lunga  costruzione perchè non sappiamo come si fa....
Quale futuro per questi paesi??? parliamo di diritti umani e costruzione di democrazia una lotta inarrestabile, un cammino lungo chiedendo al mondo di fare la sua parte ,iniziando a non vendere le armi a questi popoli.


Forum "la normalità della Resistenza"con Marisa Ombra, partigiana di Asti, Vice Presidente direttivo naz.ANPI  normalità della scelta, le donne non dovevano scappare,non avevano l'obbligo o la fuga o la guerra ma hanno scelto per sfamare i figli, per desiderio di libertà, per ideologia, per normalità di stare da quella parte per liberare l'Italia, per far finire la guerra.Donne che hanno raccontato poco, che hanno fatto cose incredibili con ardore, le donne hanno fatto fatica a raccontarsi perchè  quella scelta era stata naturale "non eroica" come invece era stata vissuta dagli uomini, storie raccontate con semplicità di grande coraggio a sprezzo del pericolo come portare le armi nascoste nelle gerle, nelle borse, far saltare con il plastico i binari del treno o raccogliere e curare i feriti, nascondere e proteggere i partigiani,donne che arrivavano da tre anni di guerre, hanno dovuto far fronte alla casa, alle aziende,ai bambini"si sono prese cura in modo diverso..." una lotta sottovalutata
Ganapini lo storico dice che niente era normale in tempo di guerra, crollano certezze, ci sono traumi, paure.Che prima ci sono stati 20 anni di indottrinamento, Mussolini aveva un carisma personale che ha imbambolato molti,c'era una  enfasi nel proclamare le vittorie e molti cittadini sono rimasti affascinati il risveglio è stato difficile dal 43 al 45 i miti sono crollati, si è vissuto l'abbandono di una storia . La scelta è stata per molti, per le donne molto più dura perchè gli uomini combattevano, prevalentemente in montagna e poi si nascondevono le donne restavano nelle città, nei paesi a mandare avanti le famiglie, il lavoro.Necessità di non fare della storia un fatto eroico perchè è per pochi  la resistenza è stata fatta da molti che hanno avuto il coraggio di scegliere da che parte stare.
 Marisa Ombra ricorda che tutte le motivazioni di allora per le donne sono valide anche oggi dopo anni di degrado , di svilimento e che è ora di riassumerci la responsabilità di  risollevare le sorti del paese.

Incontro con tre sindaci delle zone terremotate che raccontano delle difficoltà, della paura, della distruzione ma della voglia di ricostruire, dell'importanza della tenuta della loro società, ringraziano il pres. dell'Emilia Errani, la solidarietà di tutti.
Il vicesindaco Mantovano chiedeve se l'Emilia poteva prestargli un Errani perchè in lombardia non si sapeva ancora che fare....ì++okp'èèàà
Molto bello l'incontro con il Pres. Anpi dell'Aquila che ringrazia l'Emilia per la sua solidarietà.
Prosegue la serata con uno spettacolo Creare e resitere, resistere è creare con un gruppo giovane molto bravo e preparato, che alterna pezzi di musica con  letture.
Più tardi musica

Nessun commento:

Posta un commento